La vita digitale negli ultimi anni ha sconvolto le nostre abitudini.
Noi adulti dobbiamo necessariamente passare del tempo digitale con i bambini e i ragazzi per guadagnare ai loro occhi l’autorità di mettere regole “di tempo” e “di utilizzo” del web. Infatti, solo entrando nel loro mondo possiamo capirlo e aiutarli a definire una propria strategia di comportamento, perché navighino in modo sicuro e sappiano difendersi dalle minacce del web.
Il numero di ragazzi di età compresa tra i 9 e i 17 anni che hanno vissuto esperienze negative online è in aumento. Nonostante molti adottino un atteggiamento passivo di fronte all'accaduto, ignorandolo, bisogna incentivare il coinvolgimento dei genitori su quanto è successo. Ad oggi circa il 25% rimane in silenzio, accrescendo il disagio. Il ruolo degli adulti di riferimento è far sentire i giovani accolti e protetti.
Il gioco è un ottimo modo per i giovani di impegnarsi, socializzare e divertirsi. Non tutti gli stimoli dati dai videogames hanno un effetto negativo, anzi possono essere di grande aiuto per migliorare diverse abilità. Tuttavia è importante ricordare che ci sono dei potenziali danni legati all'abuso, per cui bisogna monitorare il tempo e il coinvolgimento emotivo del ragazzo.
YouTube e Twitch sono molto coinvolgenti: permettono di approfondire qualunque argomento, curiosità, perversione o vizio. Tuttavia i contenuti dei video sono molto vari tra di loro e non tutti sono adatti, e i bambini stessi hanno pochi strumenti per giudicarne l'appropriatezza. È necessario quindi monitorare l'accesso e le modalità di utilizzo di queste applicazioni dalla tenera età sino all'adolescenza.
L'identità digitale e la reputazione online sono divenute molto importanti per l'inserimento sociale dei ragazzi. I social network sono basati su una fantasia narcisistica di riconoscimento, ovvero la necessità di essere riconosciuti e confermati. Il compito degli adulti è quello di insegnare una dimensione relazionale profonda, invitando a soffermarsi su modelli relazionali concreti.